spero che abbiate letto almeno una poesia di nazim hikmet, il grande poeta turco cardiopatico fù imprigionato per decenni perché osò parlare dello sterminio del popolo armeno e nonostante i tanti anni di carcere con la minaccia d’impiccagione la sua anima è sempre rimasta aperta all’amore per la sua donna che descrive come “tenera peluria di pesca”… quello che stupisce della sua poesia è che un arabo, che agli occhi di noi occidentali non sembrano rispettare le donne granchè, sia capace di descrivere con tanta grazia e soprattutto rispetto la sua donna che paradossalmente sembra diventare un essere superiore a lui… leggete, leggete che non è tempo perso, mai…♫
le sei del mattino
ho aperto la porta del giorno ci sono entrato
ho assaporato
l’azzurro nuovo nelle finestre
le rughe della mia fronte di ieri
sono rimaste sullo specchio
sulla mia nuca una voce di donna
tenera peluria di pesca
e le notizie del mio paese alla radio
vorrei correre d’albero in albero
nel frutteto delle ore
verrà il tramonto, mia rosa
e al di là della notte
mi aspetterà spero
il sapore di nuovo azzurro
tratto da “le sei del mattino” di nazim hikmet
ho trovato che libro leggere per queste vacanze
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