6 marzo 2010

augh! la nave spaziale...

federico tavan è tra i massimi poeti italiani e mi piace divulgarne l'opera... la nostra società lo cataloga tra i "matti" ma lui sa restituirci questa omologazione con grande intelligenza...♫

Questa non è una fiaba per bambini, è una storia  vera, da  matti.
Il diciotto agosto dell'ottantadue , appena uscito dall'ospedale, mi sono chiuso in camera, ho messo due armadi e un comodino davanti alla porta, poi mi sono disteso sul letto come un astronauta. Da fuori della porta mi chiamavano tutti: "Esci! Esci!".
"No, no! Sono in volo nella nave spaziale, non disturbatemi, voi siete di un altro mondo" E intanto passavano le ore...E io incrociavo stelle e galassie e uccelli strani. Lo specchio faceva da oblò e il soffitto da firmamento. E da fuori, assai preoccupati: "Esci! Esci! Oh, Dio, è diventato matto!".
Io continuavo a volare, ancora duemila anni luce e sarei arrivato al sole. Le ombre sui muri diventavano meteoriti e i rumori delle automobili si trasformavano nel rombo del motore della nave spaziale.
E sono trascorsi due giorni "Esci! Esci! Non mangi?! Oh, Dio! E' matto! Buttiamo giù la porta!"
Ma la porta resisteva. E io in alto, più in alto! E fuori tutta una gran confusione: "Esci! esci! Che cosa fai li' dentro? Su, da bravo! Oh, Dio, è matto".
"Lasciatemi in pace! Sono sulla nave spaziale.
Fuggo e il mondo lo vedo da lontano e gli uomini piccoli piccoli".
Sono trascorsi tre giorni. Hanno forzato la porta, hanno rovesciato gli amadi e il comodino.
Io li aspettavo nascosto sotto il letto: "Oh, Dio! Sono arrivati gli umani!"


tratto da "augh!" di federico tavan

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